Chiesa di Santa Maria Maddalena
L’oratorio di S. Maria Maddalena è sin dalle sue origini legato inscindibilmente all’antico ospizio medioevale per pellegrini.
Questo è testimoniato sin dal 1169 quando l’oratorio, menzionato in un documento rogato sull’isola è chiamato: “S. Maria Maddalena et hospitale”.
All’oratorio ed al complesso ospitaliero è stata legata per molti secoli anche la nobile famiglia Giovio di Como, originaria dell’Isola Comacina. Questo è documentato in particolare dal fatto che la famiglia Giovio deteneva lo “Jus patronato” laicale del complesso, sancito in una bolla papale sin dal 1496 e testimoniata da una lapide del 1506. L’attuale complesso monumentale è nelle linee essenziali il risultato della ristrutturazione fatta eseguire nel 1506 dal conte Gabriele Giovio alterata però dai successivi interventi di restauro.
L’oratorio romanico, databile al secolo XI-XII, si presenta ad una sola navata terminata da un’abside semicircolare, lungo le pareti longitudinali si aprono finestre a doppia strombatura. All’esterno sotto la linea di gronda si snoda lungo tutto il perimetro e la semicirconferenza dell’abside una fascia di archetti pensili.
Il primitivo campanile terminava molto probabilmente sopra l’attuale bifora mentre tutta l’originalissima cella campanaria che oggi vediamo può essere datata fra il XIV e il XV secolo ad eccezione della copertura realizzata nel 1900. Avanzi di dipinti si vedono ancora nell’interno della chiesa, alcuni molto deteriorati come ad esempio quello del catino absidale dove appena si intravedono i simboli delle costellazioni.
Iconografia insolita di evidente influsso arabo.
Il meglio conservato è un affresco raffigurante alcuni membri della famiglia Giovio che si offrono alla Vergine circondata da Santi, giudicato appartenente alla scuola lombarda del XVI secolo.
L’altare, raffigurante S. Maria Maddalena penitente e lo stemma della famiglia Giovio, è in scagliola, una lavorazione tipica dei Mastri Intelvesi.