Chiesa di San Giacomo
L’oratorio di S. Giacomo, nella frazione di Spurano, o come viene indicato dal Vescovo Ninguarda nella sua visita pastorale del 1593 dei “Santi Apostoli Jacopo e filippo” è una chiesetta in stile romanico databile tra il X e il XII secolo, che conserva quasi integralmente la sua linea originale.
All’esterno lungo i rampanti del tetto si snoda una fascia di archetti, sistema decorativo che si ripete frequentemente nelle chiese della Pieve d’Isola. Al di sopra della linea di gronda, quasi a continuare la fronte, si eleva il più tardo campanile a vela, costruito piuttosto grossolanamente e che il Monneret data non anteriore al XIV secolo.
Il grande pregio di questa chiesa è dato dal fatto di conservare al suo interno anche se purtroppo versanti in condizioni quasi disastrose, ampie zone affrescate, resti di un ciclo di storie che doveva in origine rivestire le pareti dell’intera chiesa e l’abside che, ancora nel 1593, era “pinta con Dio Padre, li 4 evangelisti et 12 apostoli” (visita pastorale del Vescovo Ninguarda).
Sul lato sinistro è possibile leggere con fatica una serie di scene bibliche, su due registri che si svolgono dall’abside verso la facciata. Rimane per fortuna ben visibile sul lato destro la gigantesca figura di S. Cristoforo.
La critica attuale è ormai concorde nello stabilire uno stretto legame di questi affreschi con quelli della navata di S. Vincenzo a Galliano, che sappiamo essere stati eseguiti in una data vicina al 1007.
Quindi gli affreschi di Spurano si collocano nel filone di pittura tradizionale che prosegue nel primo e forse nel secondo decennio dopo il Mille.
Per quanto riguarda la splendida immagine di S. Cristoforo, si potrebbe forse credere che la medesima sia stata modello per la raffigurazione di Enrico II nella celebre miniatura del suo Sacramentario (conservato a Monaco).
Certamente questa figura del Santo, sarà presa ad esempio per quella analoga dipinta dall’autore delle storie di S. Cristoforo nella navata di Galliano.