Beato Angelico
Natività, 1440-50 ca.
Pinacoteca di San Domenico, Forlì
Auguri di Santo Natale 2022
Care Amiche, Cari Amici,
Lo spunto per gli Auguri viene quest’anno dal profeta Isaia e da uno scritto di Giuseppe Dossetti (1994).
«Sentinella, quanto resta della notte?
Isaia 21, 11-12
Sentinella, quanto resta della notte?»
La sentinella risponde:
«Viene la mattina, e viene anche la notte.
Se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite!».
L’interlocutore e la sentinella concretizzano le situazioni in cui anche noi ci troviamo a muoverci. L’atteggiamento della sentinella e di chi a lei si rivolge non è ripiegato sull’ieri, è attento al momento attuale e proteso verso il domani pur nella consapevolezza che la notte è notte.
Abbiamo necessità di vigilare per non adagiarci, ritrovare così la capacità di contemplare e di discernere. Consapevoli che la notte è notte, che dopo il mattino tornerà ancora la notte, che non possiamo rifugiarci in facili aspettative e risoluzioni semplicistiche delle difficoltà.
Ritornando all’annuncio della sentinella di Isaia, non adagiamoci, non rifugiamoci in facili illusioni di cambiamenti repentini, in soluzioni astratte e avulse dal nostro impegno. Anche se tornerà la notte chiediamo e alimentiamo la fiducia, la speranza e mettiamoci in cammino.
L’invito della sentinella “convertitevi” ci toglie da ogni ambiguità, ci illumina sull’urgenza di cambiare mentalità, di trasformarci interiormente rivolgendoci a Chi solo ci permette di invertire la rotta e ci porta la Salvezza nella Verità. È l’invito a riconoscere i nostri errori, ma anche a non sentirci da essi schiacciati, ad attendere fiduciosi e attivi il mattino.
Recuperiamo, come afferma E. Levinas, la coscienza come urgenza di una destinazione che porta all’altro, non l’eterno ritorno su di sé, la Rivelazione è la luce di un viso. La visione dell’altro è obbligazione nei suoi confronti.
Sentiamo reale il richiamo alla vigilanza perché la notte passi nell’attesa perseverante del mattino, della luce che toglie le nostre ansie, le nostre angosce, il nostro vuoto.
Ci è d’aiuto l’attenzione alla Cultura e al Bello.
Ritrovare la Bellezza, via che conduce dalla materia allo spirito.
Bellezza, forma dello Spirito che possiamo percepire con i sensi. Pensiero che si fa sentimento e sentimento che si fa pensiero nella libertà e nella fantasia creatrice.
L’augurio è di sentire l’esigenza dell’umiltà perché l’uomo interiore sia rinnovato a nuova creatura dal Figlio di Dio che ancora viene a incontrarci, che viene a vincere la nostra notte.
Santo Natale
e Sereno Anno Nuovo
Tanti Auguri
Gian Paolo